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Categoria Eventi:
Mostre
Data:
16:00 12.01.2019 - 19:30 24.02.2019
Ubicazione:
Pubblicato da:
Matera International Photography
Patrocinato dal Comune
di Matera
Comune di Matera

Descrizione

Inaugurazione: sabato 12 gennaio, ore 16:00
Galleria Cine Sud - via A. Passarelli 29-31 - Matera

Convegno
sabato 12 gennaio 2019 ore 17:00
Galleria Cine Sud - via A. Passarelli 29-31 - Matera

Relatori
Antonello di Gennaro – Fotografo, pres. Fiof e resp. CNA Basilicata
Carla Cantore – Fotografa, pres. Matera International Photograpy
Maurizio Rebuzzini – Direttore artistico di Coscienza dell’Uomo

Orari apertura mostra: 10:00/12:30 - 16:30/19:30
INGRESSO GRATUITO

Visitors di Alberto Dubini 

Generalmente, oltre che genericamente, le inaugurazioni di mostre (fotografiche, per quanto ci interessa e, forse, compete) sono frequentate più per diffusa mondanità che per interesse effettivo. Insomma, si incontrano conoscenze e ci si fa vedere, per attestare sia la propria presenza fisica, sia la
propria aderenza a una declinazione equilibrata della Società dello spettacolo (immancabilmente, con il sagace Pino Bertelli, dall’efficacia di Guy Debord). Poi, nel seguito di date espositive e allestimento scenico, le stesse mostre (ancora fotografiche, per quanto ci interessa e, forse, compete) sono moderatamente frequentate da coloro i quali intendono avvicinare le opere e conoscere autori e percorsi espressivi. Qui, potrebbe starci un punto a capo...
se non che…
Se non che, ci sono relazioni individuali con inaugurazioni ed esposizioni che comportano una partecipazione emotiva di altra misura, ovvero superiore. Tra queste, una di fascino e coinvolgimento assoluti è quella che definisce, fino a qualificarla, la personalità dell’attento Alberto Dubini, fotografo
non professionista con presenza intensa e adesione incondizionata. Ancora una considerazione in ulteriore prologo, che registra come e quanto Alberto Dubini frequenti le mostre fotografiche con partecipazione intensa (magari ulteriore alle sue sistematiche documentazioni), distinguendosi in questo da quanti/troppi disertano l’approfondimento e avvicinamento di autori e interpreti, appagati dalla sola propria fotografia.
E anche questo la dice lunga sulla chiarezza del suo atteggiamento, mai autoreferenziale, mai in chiusura, ma sempre rivolto all’apertura e alla conoscenza, giorno dopo giorno, fotografia dopo fotografia. Ora e qui, protocolliamo che un’ampia selezione di immagini che Alberto Dubini ha realizzato all’interno di mostre fotografiche, piuttosto che nei concitati momenti di loro inaugurazione, è presentata in una rassegna espositiva a tema:
per l’appunto, Visitors. Alle pareti, una concatenazione di immagini che ispirano una considerazione sovrastante: quasi un trompe-l’oeil... tra le pieghe di mostre fotografiche e loro visitatori. Sicuramente!
Guardiamole bene queste fotografie. Potranno anche rivelare qualcosa del soggetto seriale affrontato, come effettivamente rivelano. Ma, soprattutto, svelano molto del loro autore, Alberto Dubini: della sua passione fotografica, della sua frequentazione costante della Fotografia, della sua partecipazione
in prima persona. Così che, magicamente, i Visitors non sono più cento(quantità ipotizzata), ma centouno...
Alberto Dubini compreso e incluso nel conteggio.

 

Progetto per contribuire a un cambiamento possibile, perlomeno a rallentare i danni che alcune socialità controverse e contraddittorie stanno producendo, sia in buonafede (comunque colpevole), sia in malafede (ed è peggio): una certa mal-fotografia che alimenta quella orrenda Società dello spettacolo sulla quale il filosofo francese Guy Debord ha fatto riflettere nel suo saggio omonimo, del 1967. Il “genocidio culturale” teorizzato da Pier Paolo Pasolini (a partire da una tavola rotonda su Ideologia e politica nell’Italia che cambia, svoltasi a Milano, il 7 settembre 1974; intervento pubblicato su Rinascita, il successivo ventisette settembre; quindi, incluso in Scritti corsari, Garzanti, dal 1975) ha spinto Francesco Mazza, Antonello Di Gennaro e Maurizio Rebuzzini, ciascuno per proprie competenze e tutti insieme per intenzione, a parlarne e operare in senso inverso. L’occasione di Matera 2019 è sembrata imperdibile: si preventiva che un milione di persone visiteranno Matera e i suoi Sassi... perché non parlare una lingua fotografica elevata? perché perdere un’occasione tanto importante? Francesco Mazza, che vive e opera nel settore commerciale della fotografia a Catanzaro, Antonello Di Gennaro, fotografo e cittadino materano, e Maurizio Rebuzzini, da Milano, osservatore delle fenomenologie fotografiche, sono approdati al comune accordo di proporre una fotografia ideologicamente meridiana, capace di coniugare e assolvere perfino quella fidelizzazione consapevole che consente a ognuno di avvicinare la stessa Fotografia con passo convinto e partecipazione consequenziale (anche commerciale, sia chiaro). Ciascuno di loro, con le proprie competenze, ha contribuito al progetto Coscienza dell’Uomo, che si distribuisce lungo tutto il Duemiladiciannove, partendo da questi primi passi. Già... Coscienza dell’Uomo. Un invito a osservare, piuttosto di giudicare. Una esortazione a pensare, invece di credere. In inviolabile passo fotografico. In correzione volontaria e consapevole di quel “genocidio culturale” che porta a nulla, che crea soltanto danni, che regredisce il pensiero individuale e collettivo... qualsiasi cosa significhi per ciascuno di noi.

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